La tua bocca è una rosa che sboccia sul bianco pistillare dei denti, quando sorridi

Lei è meravigliosa, vorrei farci sesso solo per farla stare lì poi, accanto a me. E non parlo della bellezza della sua pelle, il modo in cui si adagia sulle ossa sorretta dai muscoli, ma di come mette in risalto, ad esempio, alcuni particolari del suo viso, così che all’interno di esso si creano nuove forme, mondi fatti di particolari e di sfumature e la mente sollecitata da essi lo interpreta come un paesaggio naturale regolato dall’atmosfera  del suo tempo e del suo respiro. E anche se qualche momento andrà perso, perchè non visto da nessuno, nella distrazione della quotidianità, non è una cosa di cui rammaricarsi, perchè queste trasformazioni oniriche, avvengono continuamente in una continua creazione di qualcosa di unico, come la Sofia che crea il mondo. Ma per lei non c’è neanche bisogno di unirsi al Demiurgo, lo è la sua arte, qualcosa, un meccanismo, al’interno della sua testa che si esprime attraverso il suo corpo, non solo con le corde vocali, lo utilizza tutto. Il suo modo di occupare lo spazio che in qualche modo lo muta e lo rende più spesso più significativo. Quando avrò finito di mettere a posto questo casino da cui scrivo (niente d che ma qualcuno lo deve sistemare), che è la mia vita, vorrei passarci più tempo insieme per non perdermi neanche un secondo di quello spettacolo meraviglioso e un pò buffo che è lei

Piccole imperfezioni sulla pelle

Piccole imperfezioni sulla pelle (e penso a nei, piccole macchioline, rughette di espressione anche per le parti del corpo che non dovrebbero avere una espressione, ma in cui la pelle che si adagia  sopra ai muscoli disegna degli arabeschi con forme che evocano sensazioni di fantasia e libertà, cicatrici che si notano appena), perchè la vita è come la trama della pelle, in cui si affollano sensazioni, emozioni, che aprono mondi di sfumature, fatti di immagini nella nostra mente. E per quanto possa essere uniforme le piccole imperfezioni in superficie, portano in risalto la trama della nostra pelle, di cui non ci accoregeremmo senza, e forse è per questo che le amiamo. Sono le parti più eccitanti del nostro corpo, compaiono all’improvviso e raccontano una storia, fosse anche fatta della loro negazione precedente, amiamo sentire il tocco delle labbra circondarle, o circondare noi stessi quelle degli altri, sentirne la consistenza accarezzandole con la punta della lingua, la superficie ruvida o liscia, la sua composizione di disegni che con la lingua intuiamo. Sono qualcosa che distorce l’uniformità della nostra pelle, la rende più bella (il rosa della pelle e quel marrone o nero o quella ombra un pò più scura che rende la pelle semiviolacea, danno un bell’effetto insieme, fanno risaltare e vivacizzano l’uno attraverso l’altro), e porta in superficie la trama della nostra pelle, i disegni che la compongono, nei quali gli occhi si perdono a guardarli. E procura un certo piacere scoprire queste imperfezioni, perche stanno in parti del corpo in cui non penseresti mai che ci siano, parti segrete e nascoste, che osserviamo con attenzione, perche vorremmo ricordare ogni cosa dell’altra persona, che amiamo, sono un dolce segreto (a volte nemmeno la persona sa di averle lì, perchè non si è mai guardata con attenzione in quel posto, solo una lieve sbirciatina, per quanto possibile dalla prospettiva). Ed essere stati tra i pochi ad ammirrarle, quando pensi all’altro, e ricordi ogni parte del suo corpo, ti procura una sensazione calda e morbida dentro di te. Ecco questo blog parla di questo di quelle piccole cose, magari anche un pò stupide, che però ti fanno sentire una certa felicità, che viene da parti di te di cui ignoravi l’esistenza e che non sarebbe stato possibile scoprire ed esplorare senza l’altro.

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Una notte bella di esattamente un anno fa

Questo racconto va retrodatato al 20 Luglio. Vi consiglio di leggerlo ascoltando Consequence dei Notwist. Io l'ho scritto e l'ho vissuto ascoltando quella canzone.

Eravamo al buio sul terrazzo, entrambi scalzi; faceva caldo nonostante fosse notte – e cito testualmente te "Le scarpe sono la più bella costrizione borghese. Ma dà più emozione comprarle che indossarle. E' come per i vestiti, li vedi e non ne puoi fare a meno, però è sempre più eccitante quando te li togli -. Io con le gambe incrociate sopra il divano che tieni lì, che ti guardavo. Tu fissavi fuori e fumavi. Pensavi, lo so perché lo pensi sempre, ti viene in mente ogni volta, che quelli che passavano dalla strada avrebbero potuto vedere solo l'incadescienza della sommità della tua sigaretta. Sì era una sigaretta, e la cosa ti piace molto. "E' come la vita: tu che stai seduto lì vicino mi conosci e mi riconosci; le persone là fuori di me sanno al massimo che fumo. Anzi che la persona al terzo piano di questo palazzo, non sanno che sono io, fuma. Per loro potrei essere chiunque, uomo o donna, bella o brutto – le donne sono comunque belle. Anche una scimmia, ma che fuma. Per questo non smetto, perché se smettessi, tutti quelli là fuori sulla strada, potenzialmente sei miliardi, milione più milione meno, di me non saprebbero più niente. E' come se all'improvviso, per un capriccio, tagliassi i ponti con tutto il resto del mondo, a parte quello che ogni tanto si diverte a venirmi a trovare a casa. Ecco smettere di fumare mi farebbe sentire sola e isolata. Magari, forse solo me lo immagino, qualcuno guarda apposta da questa parte, per vedere se ci sono. Un puntino rosso fiamma nella sua vita. E se non vedesse più la sigaretta, all'inizio penserebbe che sono partita per un viaggio, poi che non abito più qui e smetterebbe di guardare".
Non mi ricordo se la Spagna avesse già vinto il Mondiale, perché non ti ricordo con il sorriso fintamente colpevole di felicità, quello di chi si accontenta. Che se proprio non può ottenere quello che vuole, ha imparato a prendere ciò che gli capita. Quel sorriso, così diverso da quello tuo abituale – stanco, ma quasi consapevole di sè, di chi sa di aver fatto tutto il possibile, e a volte anche l'impossibile. E se non ha ottenuto quello che si era prefissa è triste, però orgogliosa; in fondo anche se non è riuscita a piantare la bandierina sulla cima, ha lasciato le attrezzatire lungo tutta la montagna e nessuno potrà mai negare che ci è stata. E' più un sorriso per i fotografi, si vede che gli rode. Ma se qualcuno ci leggerà un pò di amarezza, non c'è amarezza, è la consapevolezza per ora di essere riuscita ad arrivare fino a lì, gli mentirai dicendo che è solo un pò di  stanchezza, sarebbe troppo lungo spiegargli tutto. E la stanchezza ti ha salvato molte volte, è come la tua migliore amica a cui telefoni durante un appuntamento, ti porta via dalla noia di ogni cosa tu non voglia fare, che sarebbe anche  peggio se devi trovare delle giustificazioni. Basta tirarla fuori e salva la te stessa in persona che ci aveva creduto, ma non aveva pensato che sarebbe stato tanto difficile, non riuscire a fare quella cosa. Ma impedire agli altri di interessarsene così tanto – che hai avuto per tutta l'estate, dalla finale in poi. No ora che ci penso proprio non sorridevi. Anzi tutto il contrario, ma forse solo perché quel preciso giorno eri un pò malinconica.  "Hai gli occhi arrrossati", mi ricordo che ti dissi. "Sì. Come hai fatto a vederlo?" "Gli occhi arrossati non è necessario vederli. Si percepiscono. Lo senti se una persona ha gli occhi arrossati". "E' questo cazzo di vento. Mi fa andare tutto il fumo negli occhi". "Ma adesso non c'è vento". "Sì, però io me lo immagino". "E non puoi smettere?" "No. Io l'estate, qualunque estate la sento spa/ventosa". Ti sei girata, mancavano pchi giorni al tuo compleanno, e – indicando lo spazio di cielo stellato, dove noi, entrambi totalmente ignoranti di astronomia, avevamo deciso che ci fosse la costellazione del Leone, nascondendoci dietro alla scusa che comunque era tutta un'astrazione – mi hai detto "L'oroscopo è una cazzata. I segni zodiacali sono solo uno stato mentale. Non è perché sei nato un determinato giorno che sei di un determinato segno e quel segno con i movimenti astrali che lo circondano ti infuenza la vita. Dovrebbe essere che perchè ti riconosci nelle caratteristiche di quel segno, ed è quel tuo  modo di fare, che è tipico di quel segno secondo gli astrologi, ad influenzare la tua vita, che allora sei di quel segno. Li dovrebbero adottare anche la psicologia; non maniaco della perfezione, ma del segno della Bilancia. Non più introverso, ma uno Scorpione. La cosa bella sta nel fatto che, se fosse vero, non più le stelle, ma solo tu saresti l'unico responsabile dei tuoi comportamenti, delle tue giornate, per cui se volessi cambiare non dovresti più mutare il corso delle stelle – che è alquanto complicato. Anche Superman, e a fatica, è riuscito solo a far girare la terra in sesto opposto – ma basterebbe solo decidere, e ricordarsene, di comportarsi in modo diverso. Tu dovresti, ad esempio, smetterla di essere una Bilancia, e diventare un Leone. O al massimo una chimera, col corpo di Leone e il volto di una donna che sputa acqua dalla bocca. Fisicamente e nel cuore Leone, appassionato e più sereno. E nella testa un Acquario, perché te lo concedo noi Leoni siamo troppo realisti. Più realisti della realtà, ci crediamo troppo".
Detto tra noi che ci vogliamo bene, e senza che nessuno si offenda, per la mia diretta esperienza e pronto a cambiare opinione, se mi dimostriate il contrario, le donne più belle come carattere sono quelle del Leone e dei Gemelli. Le donne della Bilancia e dello Scorpione sono più complicate, ma per questo interessanti. Le donne del Capricorno e del Cancro sono le più protettive. Quelle dell' Aquario e del Toro le più determinate. Quelle del Sagittario e dei Pesci fanno sembrare tutto facile. Le donne dell' Ariete e della Vergine, le più materne. Ma non conta più di tanto, in fondo sono donne e quindi ognuna a suo modo stimolante. Anche se io prima di uscire con una ragazza nuova, un occhio all'oroscopo lo butto sempre. Se c'è una cosa che ho imparato dalla vita, e forse è anche l'unica, di certo è Mai Uscire con una Ragazza che sta Attraversando una Brutta Configurazione Astrale O Ne è Appena Uscita. E' peggio del ciclo, anche perché il ciclo è una falsa leggenda metropolitana che ci siamo inventati noi uomini stronzi. Non è vero che vi rende psicopatiche, a me le donne con il ciclo sembrano solo più buffe, ma nel senso dolce del termine.
Ah sì, oggi sono riuscito ad aggiustare, grazie ad un pool di esperti internazionali nel settore della braccialettistica applicata, il braccialetto – appunto. Vi aspettavate qualcosa di diverso? – con l'immagine sopra del Leone che mi hai regalato la scorsa estate.

You are only a dream with its consequences

Mi fai venire voglia di cercare ogni volta qualcosa di diverso dove so che non c'è più nulla che possa stupire. Tranne la quotidianità.
Mi piace quando sorridi. Perchè vengono in superficie tutte le tue insicurezze, mentre si dissolvono e si disperdono dall'interno; seppur coperte da una certa confusione del movimento dei muscoli che inclinano la tua pelle e fanno crescere e poi cambiar forma al tuo sorriso. E il tuo viso per un attimo si riempie di fragilità.

Tu mi fai entrare nell’ordine di idee che io posso essere migliore di me

In questi giorni la guardavo. Quanto è bella, da mani nei capelli e unghie sui vetri. In un modo distorcente e distraente come il riff elettrico di una fender. E' qualcosa che mi rilassa, ma allo stesso tempo mi concentra; i mille particolari sul suo viso mi distraggono e "disturbano" (nel suo miglior significato possibile), e portano la mente oltre con la loro moltitudine ed esistenza. Perchè si focalizza su quelle sue infinite particolarità, e nella serenità attenta il pensiero si infiltra in delle intuizioni e la mente, pacata, riscopre sè stessa. E' come se la sua immagine occupasse per un istante tutto lo spazio e facesse scivolare via ogni altro pensiero. Così la mente, distolto lo sguardo, si trova sgombra, più leggera; i pensieri importanti ancorati e saldi, tutti gli altri (lo stress, le insicurezze, la paura, la stanchezza, la fatica) fuori. Tutto questo per dirle che è sicuramente la cosa più bella che mi sia capitata in questi 10 giorni e che quindi sì le devo una birra.

Camminare tra i frammenti di specchio – Mondo di pioggia

La goccia di pioggia che cade su tuo viso è come un bacio triste dal cielo, un appessantimento della tua pelle, ma allo stesso tempo una distrazione. E' qualcosa che ti fa scordare, il tempo di un lampo improvviso di un'intuizione, gli eventi che ti costringono a sperimentare quotidianamente la tua cognizione del dolore, ora che il futuro è troppo schiacciato contro il presente. E ti concentri solo su te stessa. E' il freddo dell'acqua che congela per un attimo ogni altro pensiero. "Anche il cielo ha cominciato a rompersi", pensi  e fra poco sarà come camminare tra i frammenti di vetro di uno specchio che rifletteranno solo te, e l'acqua che verrà giù cambierà la combinazione unica tra il tuo profumo e le particolari tonalità olfattive della tua pelle, dandole maggiore profondità e rendendoti estranea a te stessa. Ma poi ti vengono in mente i tuoi capelli, che impazziranno per l'umidità, e tutta la realtà che si era bloccata, perchè avevi distorto la tua attenzione, ritorna a scorrere intorno a te. E quel dolore, niente di grave, più qualcosa di fastidioso, ritorna a farsi sentire e riprende dolcemente a soffocarti da dentro. A riempire la gola, a tendere i muscoli del collo, e l'aria passa e non passa. Ma tu sei una combattente, non una dura, sei morbida, ti ferisci, ti lasciano cicatrici, e li senti farti a pezzi. Anche se non vogliono, anche se non se ne rendono conto, e' vero che quando ci si sta troppo vicini, si finisce inevitabilmente a sbattere l'uno contro l'altro, i tuoi schemi mentali contro quelli degli altri. Ma tu fingi di non farci troppo caso e ti ripeti che continuamente intorno a te succedono delle cose, quindi è probabile, anzi sicuro, che accadranno anche cose belle. A te sono già capitate, però non ne senti l'effetto lenitivo, perchè è inutile mettersi una pomata prima di aver sbattuto, a te non ha indurrito la pelle, "Per fortuna", una volta mi hai detto, " perchè sennò non sentirei più il mondo".  E il dolore è comunue sempre più forte del piacere, lascia dei segni che idealmente ogni tanto ripercorri con le dita. Tu ti rifiuti di andare giù, fino a quando non è finita, e " Non è ancora ferita", ti ripeti. E rimani in piedi, nonostante tutto, e dopotutto domani è un altro giorno, bella citazione questa vedo già il tuo sguardo perplesso ed ironico, mentre dici "Cosa?", piegando un pò la testa. Le cicatrici si rimarginano, "Sono anche sexy, raccontano a modo loro una storia", mi hai detto quella sera guardando la cicatrice sottile, che ho sul dorso della mano sinistra e di cui mi vergogno, quando d'estate tutti si scurisce tranne Lei, ed è facile vederla. Tu…, una volta dal tuo sguardo concentrato mentre leggevi un libro ho visto la tua fragilità che è solo quella del tempo. Ed è bello il tuo sorriso; la sofferenza a cui non pensi, le preoccupazioni inconscie, che sono quelle di tutti – di non essere all'altezza della vita che immaginiamo e che vorremmo-, gli ha dato una maggiore profondità, che tu giochi a camuffare, con quel brillio negli occhi di incoscienza, in inconsapevolezza. Perchè lo sai già, senza tutte le tue esagerazioni mentali, quei viaggi fantastici nelle paranoie, ti annoieresti.

L’intima complicità degli sguardi durante i litigi di coppia

I matrimoni non funzionano, perchè le coppie sono convinte che essere sposati voglia dire litigare, assillare l'altro senza dargli tregua, farsi i dispetti. Invece no, quella è solo la parte più divertente e stimolante. Nonchè una buona scusa per fare la pace, facendo l'amore sopra il tavolo della cucina. Poi ci sono le lunghe sere a guardare la TV, che passerebbero anche, perchè si sta abbracciati l'uno sull'altra e gli scarsi programmi dei palinsesti di oggi, riempiono solo di luce la stanza, mentre con la mente ti ritrovi concentrato sul suo respiro, a mandare a memoria ogni centimetro del suo viso, con la coda dell'occhio, che non visto si sposta sulla sua pelle, in un suo ingrandimento, per la vicinanza, che ti fa notare le più piccole imperfezioni. Che però ti fanno sorridere, perchè pensi che anche quelle la rendano unica nell'essere lei, e alla faccia vagamente preoccupata e stupita che farebbe se sapesse che tu la conosci in maniera così approfondita, da poter descrivere in ogni suo particolare quella minuscola e millimetrica cicatrice che ha sulla guancia, o quella infinitesima macchiolina (sicuramente un neo o una voglia quasi microscopica) marroncina leggermente sotto all'attaccatura dei capelli, che di solito è nascosta dalla frangetta, ma ora che per qualche secondo, in un gesto che fa sempre quando si rilassa e la giornata è stata estremamente stressante, si è sollevata i capelli e li ha spinti all'indietro tenendoli addossati fra loro  schiacciati tra pollice e indice, tu hai potuto notare. Della cui presenza lei sa, forse da anni (insieme a qualche altro per ora nascosto dalla posizione, che ti lascia vedere un solo profilo, perchè l'altro è appoggiato sulla tua spalla),  ma per cui morirebbe se anche solo immaginasse che anche tu te ne sei accorto. Quando si è innamorati, si è così: i difetti dell'altro ci fanno sorridere, perchè scoprirli ci dà la misura dell'intimità che si è raggiunta, e ce lo fanno sentire più vicino, più nostro; mentre ci fa essere estremamente duri con i nostri, si è sempre imbarazzati quando siamo messi dall'altro di fronte ad essi, perchè si vuole che almeno la persona che si ama, e che non si immagina intenta a passare la vita ad osservarci allo specchio o nel quotidiano, ci consideri un pò, ci accontentiamo anche di veramente pochino, meglio di ciò che pensiamo di essere. Quasi fossimo davvero convinti che quel gioco, di scoprire l'altro, così bene in ogni suo atteggiamento o aspetto, lo facessimo solo noi.
E ancora ci sono: fare la spesa, mettere nell'armadio le proprie cose, fare il bucato, farlo asciugare, piegarlo, pulire casa – scopare per terra (che anche se potrebbe sembrare bello da come suona, poi nella realtà, quando lo si fa davvero, non è mai così bello, come lo si immaginava), spolverare, lavare i vetri – cucinare, apparechiare, lavare i piatti, asciugarli, rimetterli  a posto, portare fuori la spazzatura, e prima per la raccolta differenziata si è anche dovuta separarla, che salverai il mondo, ma ti importa poco perchè tanto muori di noia, ricordandoti che giorno è e cosa portano via quel giorno, mettendo poi gli altri sacchi fuori, nel terrazzo ( comunque reciclate, è importante. Certo che se un pò, visto che siamo tanto bravi a farlo, ci riducessero la tassa sull'immondizia, lo faremmo più con il sorriso sulle labbra), organizzare la giornata. E' vero sono tutte cose che uno farebbe anche se stesse da solo, però quando le si fa in coppia diventano in qualche modo più serie, assumono un apetto di gravità, come se farle bene o farle male sia un indice di maturità del rapporto, una misura dell'amore che si prova per l'altro, una spia di qualcosa che non va. Come se davvero indicassero il grado di perfezione di quell'unione. E farle diventa un pò frustrante. Per quanto riguarda la spesa, perchè le donne non ti fanno mai comprare quello che vuoi e nemmeno loro comprano quello che davvero vorrebbero, ma solo quello che sanno che serve. Vuoi mettere quanto è figo comprare una tavoletta di cioccolato o il gelato, come ti fa sentire appagato tornare a casa sapendo che sta dentro la tua borsa della spesa. O per una donna, comprare una crema idratante o un latte detergente. Invece no, devi comprare la pasta, il pomodoro (nemmeno i sughi, solo il pomodoro, che poi i sughi te li fai a casa, il latte, normale, o al massimo arricchito con gli omega 3, che sono davvero una palla. Non ti senti per niente felice a comprare la pasta, se poi ti dice di prendere i broccoli, vai in depressione, lo fai solo perchè sei costretto e contengono tutti quei nutrienti fondamentali per vivere in salute.La cosa peggiore sono i broccoli che quando sei single li compri, ma poi li lasci marcire nel frigo, per vederli soffrire e vendicarti di tutte quelle volte che da piccolo ti è toccato mangiarli. Quando vai a fare la spesa ti salvi solo un pò con i prodotti detergenti per il WC che hanno le paperelle o quegli omoni muscolosi che puoi fingere siano lottatori di wrestling, o con l'ammorbidente con l'orsetto che ti riporta a quando eri piccolo e te ne regalavano uno di peluche con cui ti addormentavi, e ti sembrava così morbido. Per quanto riguarda tutto il resto, che ha a che fare con l'ordine e la pulizia, credo che sia una cosa psicologica delle donne, radicata dall'alba dei tempi in loro. Contrapporre al caos pieno di orrori, ignoto, imperfezioni, l'ordine e la perfezione della propria casa. Credo che lo trovino rassicurante, perchè almeno per me lo è, cercare una cosa e sapere perfettamente dove sta o aprire un cassetto e sapere quello che c'è dentro, invece di lasciar fare alla fortuna ( e per fortuna per noi che in cambio di soldi o di amore c'è sempre qualcuno pronto  sobbarcarsi tutto il lavoro di sistemare l'appartamento). Non lo so, forse l'ordine e la pulizia di casa, l'organizzare la giornata con tutti gli orari precisi (le donne arrivano in ritardo solo quando vogliono), fanno loro sentire che stanno facendo un buon lavoro nel prendersi cura del rapporto, fanno sentire loro di avere il potere di controllare le cose, come se solo avere il bucato fatto, tutto al suo posto le faccia stare tranquille, perchè se sono riuscite a mettere in ordine il tuo caos, allora non c'è niente là fuori che possa spaventarle o crisi che non siano in grado di gestire. A volte, dopo una giornata di lavoro estenuante in ufficio, mentre tu guardi la TV spaparanzato sul divano, loro stanno a lavare i piatti (in questo io aiuto sempre), o a stirare (questo non chiedetecelo, proprio non riusciamo nemmeno ad immaginare la meccanica con cui si fa), perchè hanno ragione loro gestire una casa è come la vita, se rimandi sempre alla fine si accumulano sempre di più le cose che devi fare, fino a quando non saipiù neanche dove mettere le mani e tutto a arotoli. Anzi la vita non è come gestire una casa, nella vita c'è sempre un punto da cui ricominciare daccapo. Un punto di stasi da cui ripartire nel gestire la casa no.

Continua…

Rabbia di vivere

La rabbia è autodistruttiva, perchè è molto dispersiva delle proprie energie, senza avere alcuno scopo. Non come l'amore, che almeno con le sue illusioni e fantasie ci fa stare meglio. Molte volte, la rabbia, nemmeno si manifesta all'esterno, ma rimane a marcire dentro. Se proprio volete farci qualcosa, trasformatela in determinazione. La determinazione di fargliela pagare, che non vuol dire necessariamente fare all'altro del male. Ma anche, semplicemente, dimostrargli di poter essere migliore

Le parole nell’ Universo orgasmico femminile

La realtà non esiste, se non per come viene percepita. Nel sesso c'è pochissimo di reale, solo l'attrito tra due corpi. Il resto è fantasia, immaginazione, sentimenti, improvvisazioni della propria mente al presente. Perché il corpo, inteso come espressione fisica della totalità dell'essere umano – ad esempio, qui il cervello fa parte del corpo – , è solo un contenitore di esperienze, che passano attraverso sensazioni ed emozioni. Perciò la sua polisensorialità si può trasformare in polisensualità. Durante il sesso si vive un'atmosfera onirica resa possibile anche dalle suggestioni inconscie, ma volutamente ricercate, prodotte dalle parole che il corpo dell'altro/a ci suggerisce. Perciò è importante cosa si dice durante. Parole dolci, ma anche un pò spinte (senza la paura di lasciarsi andare, non c'è niente di peggio che sentire l'altro/a frenarsi – diventando all'improvviso un pezzo di legno, per la paura delle reazioni a ciò che ha detto-), intramezzate da versi di piacere. Coi giusti silenzi. Solo tu e l'altro/a, escludendo altre fantasmatiche fantasie. E' più bello godere solo l'uno dell'altra, aldilà di ogni sovracostruzione contestuale E poi le donne, si sa, si eccitano di più pensando alla persona che non alle situazioni, soprattutto se irreali.